La frequente presenza di retinite da citomegalovirus durante la ricostituzione immunitaria richiede uno screening oftalmico regolare nei bambini ad alto rischio che subiscono trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche
Sebbene la retinite da citomegalovirus sia una complicanza ben conosciuta dopo trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche ( HSCT ), le procedure operative standard per il controllo oftalmico sono variabili. In particolare, è stato rilevato un rischio maggiore di retinite da citomegalovirus dopo il trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti pediatrici, che spesso hanno viremia pre-trapianto.
È stato quindi effettuato uno studio per identificare i pazienti pediatrici trapiantati ad alto rischio che potrebbero trarre beneficio da un regolare monitoraggio oftalmico.
Durante un periodo di studio di 5 anni, sono stati analizzati retrospettivamente i risultati in 56 su 304 destinatari di trapianto ( fascia di età, 0.5-197 mesi ) nei quali si era sviluppata una significativa viremia da citomegalovirus ( livello di Citomegalovirus alla PCR, maggiore o uguale a 4000 copie/ml ).
Tutti i destinatari di trapianto con una significativa viremia da citomegalovirus si sono sottoposti settimanalmente a esame della retina ( ricoverati ) o a settimane alterne ( non-ricoverati ), con esami eseguiti da un oculista specializzato.
La retinite da citomegalovirus si è sviluppata in 13 ( 4% ) su 304 destinatari di trapianto, dei quali il 23% ( 13 su 56 ) avevano una significativa viremia da Citomegalovirus.
Viremia pre-trapianto ( odds ratio, OR=11.3; P minore di 0.01 ), malattia graft-vs-host [ GvHD ] acuta ( grado 2 o superiore ) ( OR=8.2; P minore di 0.02 ) e trapianto non-corrispondente ( OR=8; P minore di 0.02 ) sono stati identificati come fattori di rischio indipendenti.
Rispetto ad altre malattie invasive da Citomegalovirus, la retinite da Citomegalovirus è più spesso una malattia ad insorgenza tardiva, che si verifica in media 199 giorni dopo il trapianto.
Al momento della diagnosi, sono state osservate una conta significativamente maggiore di cellule T CD4 ( maggiore o uguale a 200/microl; P minore di 0.03 ) e una carica inferiore di Citomegalovirus ( P minore di 0.004 ) in bambini con retinite da Citomegalovirus, rispetto a quelli in cui si era sviluppata malattia da Citomegalovirus di polmone, intestino, o fegato.
In conclusione, è stato segnalato un aumento del rischio di retinite da Citomegalovirus nei pazienti pediatrici ad alto rischio riceventi trapianto.
Questa forma di malattia da Citomegalovirus si differenzia da altre malattie invasive da virus CMV nel suo rapporto con la ricostituzione immunitaria e le dinamiche virali.
Studiando la relazione tra queste variabili si propone una strategia di screening oftalmico stratificata per il rischio. ( Xagena2014 )
Hiwarkar P et al, Clin Infect Dis 2014; 58:1700-1706
Inf2014 Oftalm2014 Pedia2014 Emo2014
Indietro
Altri articoli
Basso tasso di mortalità non-dovuta a recidiva nei bambini di età inferiore a 4 anni affetti da leucemia linfoblastica acuta sottoposti a condizionamento chemioterapico per trapianto allogenico di cellule staminali: studio FORUM
Il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ) è altamente efficace nel trattamento della leucemia linfoblastica acuta (...
Tabelecleucel per pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o di organi solidi con malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus EBV dopo fallimento di Rituximab con o senza chemioterapia: studio AL
La sopravvivenza nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV ) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche...
Mantenimento con Sorafenib dopo trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche nei pazienti con leucemia mieloide acuta FLT3-ITD
Uno studio di fase 3 in aperto, multicentrico, randomizzato ha dimostrato che il mantenimento con Sorafenib ( Nexavar ) dopo...
Il trapianto allogenico di cellule ematopoietiche migliora l’esito della sindrome mielodisplastica nei sottogruppi genetici ad alto rischio: analisi genetica del Blood and Marrow Transplant Clinical Trials Network 1102 Study
Il trapianto allogenico di cellule ematopoietiche ( HCT ) nei pazienti con sindrome mielodisplastica ( MDS ) migliora la sopravvivenza...
Diversità del microbiota intestinale prima del trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche come predittore di mortalità nei bambini
La correlazione esistente tra diversità del microbiota intestinale e sopravvivenza dopo trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche ( allo-HSCT )...
Prevymis a base di Letermovir per la prevenzione della malattia causata da citomegalovirus negli adulti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o a trapianto di rene
Prevymis, il cui principio attivo è Letermovir, è un medicinale antivirale utilizzato per la prevenzione della malattia causata da citomegalovirus...
Associazione tra funzione primaria del trapianto ed esiti a 5 anni del trapianto allogenico di isole nel diabete di tipo 1
Il trapianto allogenico di isole è una terapia validata nel diabete di tipo 1; tuttavia, nel tempo vi è un...
Enasidenib come mantenimento dopo trapianto allogenico di cellule ematopoietiche per neoplasie mieloidi con mutazione IDH2
Le mutazioni IDH2 ( isocitrato deidrogenasi 2 ) si verificano in circa il 15% dei pazienti con leucemia mieloide acuta...
La riattivazione del citomegalovirus dopo trapianto allogenico di cellule ematopoietiche è associata a un ridotto rischio di recidiva nella leucemia linfoblastica acuta
La riattivazione del citomegalovirus ( CMVR ) dopo trapianto di cellule ematopoietiche ( HCT ) allogenico è una complicanza frequente...
Pembrolizumab per il trattamento della recidiva della malattia dopo trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche
Un effetto del trapianto contro il tumore ( GVT ) fallito è un meccanismo comune di recidiva dopo il trapianto...